Art creation, marketing, vendita

Dal punto di vista artistico espressivo, sia live (potenzialmente) sia online, io sono piccolo e vario ma spero anche di essere nel tempo una variazione occasionale di amici artisti professionisti (per es. facciamo 10 date insieme in un anno, registriamo un disco in un mese e vediamo se vende). Ma io da solo non venderò nulla o quasi come musicista (ho scelto da anni la professione di web marketing specialist con partita iva). Mi piacerebbe produrre piccole quantità di cd a mio nome da vendere durante una decina di live a mio nome all’anno e forse riceverò una somma di donazioni da questo mio blog, a un certo punto, grazie alle condivisioni gratuite sul web che faccio da qualche anno, oltre a eventuali occasionali partecipazioni a progetti altrui. Un’artista professionista invece deve comunque tener presente che la vendita del suo prodotto/i artistico espressivo segue delle dinamiche di creazione/rigenerazione – prodotto/persona/artista, e di un suo posizionamento (prodotto/artista), con una data comprensibilità/gradimento specifico per il pubblico che lo segue in quella avventura, su uno o più mercato di vendita (art marketing). Un mercato è soggetto a situazioni di saturazione temporanea del bisogno di arte su quello specifico mercato e con quello specifico art object/performance/concerto/evento, oltre che a situazioni di saturazione/esaurimento dell’artista o del gradimento/disponibilità a spendere. Se sbiglietti con un prodotto spettacolo/cd/altro, questo deve e può durare qualche anno, magari di più o di meno, e dipende anche da quanto varia la tua art creation e il mix di marketing dell’art creation/artista tra online e offline, tra progetti gratuiti e a pagamento.

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